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«Forse il cammino ecumenico ha bisogno, per così dire, di ritornare a Gerusalemme. Questo libro ci aiuta a ripercorrere quella storia, cogliendone la sorpresa, ma anche misurandone meglio la luce che proietta sul futuro.
Emerge anche un metodo ecumenico, dove i capi di Chiesa assumono in modo forte la responsabilità di realizzare l'unità dei cristiani.
Papi e patriarchi si sono incontrati molte volte dopo il 1964. Il ritorno "comune" a Gerusalemme del patriarca Bartolomeo (che fu collaboratore di Athenagoras e di Melitone) e di papa Francesco riporta però la nostra attenzione a quella storia di mezzo secolo fa.
L'abbraccio di Gerusalemme rappresenta una svolta e un motivo ispiratore. Non per nulla l'iconografia l'ha rappresentato come quello tra i due fratelli apostoli, Pietro e Andrea. Ripercorrere la storia di quell'abbraccio, allora, è andare alle radici dell'attuale stagione del cristianesimo».